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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
de' Cardinali Collegio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
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Luogo di arrivo |
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Incipit |
Io sono molti anni stato soggetto |
Contenuto e note |
Torquato Tasso richiede al collegio dei cardinali [“al cardinal di Santa Severina e colleghi”, secondo l’indirizzo che ha la lettera nel codice Falconieri] di accoglierlo nel suo arrivo a Roma, dopo “lunga prigionia”, “lunga infermità” e tanti “affanni” e infortuni. Spiega di essere divenuto ormai un “esempio d’infelicità”: sa di aver commesso numerosi errori, per i quali prega i cardinali di perdonarlo; tuttavia, la sua condizione è dovuta anche al “maleficio” altrui, e il fatto che sia ancora vivo è un miracolo di Dio che prova la sua “innocenza”. La lettera è stampata tra quelle “di data incerta” nell’edizione Guasti, mentre nel codice Falconieri è sottoscritta “di Mantova, il 7 ottobre 1587”; anche l’intestazione è differente, perché nel codice è indirizzata al cardinale di Santa Severina [Giulio Antonio Santorio] e ai suoi colleghi. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), c. 45r. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1537, V, pp. 205-206. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
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