Mittente Tasso Torquato Destinatario Gonzaga Ferrante
Data 9/7/1589 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Napoli
Incipit Ne la mia avversità, e ne l'infermità
Contenuto e note Torquato Tasso scrive a Ferrante Gonzaga, principe di Molfetta, pregandolo in nome della sua generosità che lo aiuti, come ha già fatto in contesto lombardo, contribuendo, insieme ad altri, a inviargli a Roma trenta scudi, che gli permettano di vivere aspettando che si concretizzi la promessa di un aiuto mensile, forse rallentata dall'opposizione del vicerè [Giovanni Zunica (Juan de Zuñiga)]. Chiede, inoltre, un "bacino" e un "boccal d'argento" e che il destinatario parli con il signor [duca di] Nocera [Ferdinando Carrafa] e con Pietro Antonio Caracciolo, convincendoli a fargli favori dello stesso genere. Conclude con la richiesta dell'invio di una sua canzone scritta per lodarlo [è probabile che si tratti di 'Qual di pianta gentil felice verga', 'Rime', n. 1225, per cui si veda la lettera del 24 ottobre 1588, num. 1052 dell'edizione Guasti, che inizia "Tutti gli altri pensieri sogliono cessare per quel de la salute"].
Fonte o bibliografia Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), c. 15 r/v. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1144, IV, pp. 217-218.
Compilatore Fantacci Michela
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