Mittente Ferrari Ottavio Destinatario Magliabechi Antonio
Data 17/10/1681 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Padova Luogo di arrivo Firenze
Incipit Anchora arrossisco et resto tutto confuso dall’intendere dalle humanissime di Vostra Signoria Illustrissima
Contenuto e note Ferrari si compiace che una sua opera sia approdata presso la biblioteca (“sacrario”) di un “Prencipe” [forse Cosimo III o Francesco Maria de’ Medici] e non manca di ringraziare Magliabechi. Di seguito raduna alcune notizie circa un testo di “Scioppio” in difesa di Machiavelli [Caspar Schoppe (Scioppius), forse si tratta della ‘Apologia di Machiavelli’, rimasta inedita]: l’opera era stata data in prestito a dei monaci benedettini, i quali hanno poi negato di possederla; pertanto [Giovanni Michele] Pierucci, erede [degli scritti inediti] dello Schoppe, non ha potuto recuperarla. Per contro, Ferrari dice di essere riuscito a trarre una copia manoscritta del testo, seppur piena di errori, dovuti a un copista “ignorante”, e di aver pensato di farla stampare all’estero, operazione compromettente vista la polemica di Schoppe con la Compagnia [di Gesù]. Nonostante gli ostacoli, anche papa Urbano VIII [Maffeo Barberini], secondo la testimonianza dello Schoppe stesso, aveva riconosciuto l’alto valore della suddetta opera. Infine Ferrari informa il suo interlocutore di essere disponibile a fargli pervenire il testo in copia o in originale. A seguire, una notizia editoriale sulla pubblicazione di due opere di [Bartolomeo] Scala, l’ ‘Historia fiorentina’ [Roma, per i tipi di Nicolò Angelo Tinassi, 1677] e la ‘Vita di Vitaliano Borromeo’ [Roma, per i tipi dei Tinassi, 1677]: di quest’ultima chiede una copia a Magliabechi. Ferrari condivide con Schoppe il giudizio positivo sullo Scala, così come condivide con lui il giudizio sulla supremazia di Poliziano. Rimanda piuttosto alla Prefazione alla seconda parte delle sue ‘Prolusioni’ per l’opinione su altri “scrittori toscani” [Ottavio Ferrari, Prolusiones et epistolae, Padova, per i tipi di Paolo Frambotti, 1650]. Chiede pertanto a Magliabechi copie delle opere dello Scala e di Poggio [Bracciolini] e, da ultimo, anche una copia della ‘Prolusione’ di “Fabricio nuovo Theologo” [Johannes Fabricius], in quanto aveva prestato la propria a [Giovan Battista] Nani senza riceverla indietro.
Fonte o bibliografia Alfonso Mirto, Ottavio Ferrari: lettere ai fiorentini Carlo Roberto Dati e Antonio Magliabechi, “Studi Secenteschi", LIII, 2012, pp. 362-64 [l'originale della lettera è conservato in Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, ms. Magl. VIII 1214, cc. 82r-83r].
Compilatore Del Vecchio Maria Irene
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