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Mittente |
Colocci Angelo |
Destinatario |
Vettori Pietro |
Data |
3/2/1538 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
[Firenze] |
Incipit |
Ho ricevuta una vostra ad me gratissima |
Contenuto e note |
Colocci loda la lezione testuale riportata da un codice di Varrone [del ‘De re rustica’; si tratta probabilmente del codice citato da Pietro Vettori nella prefazione alle Explicationes suarum in Catonem, Varronem, Columellam castigationum, Lione, Grifio, 1542] appartenente a Vettori. Egli cita alcuni loci a mo’ di esempio, la cui forma è confermata dal suo ''Kalendario'' e da un suo codice di Plinio [probabilmente il Vecchio]. A seguire, Colocci dà notizia del progetto di emendare un altro codice di Varrone confrontandolo con quello del Vettori e, citando “messer Marcello” [Cervini, papa col nome di Marcello II nel 1555], chiede di poter ricevere, per il lavoro, un esemplare dell'edizione curata da [Giorgio] Merula [Scriptores rei rusticae, Venetiis, Nicolaus Jenson Gallicus, 1472]. Il mittente, di seguito, rende noto che Marcello [Cervini] è in quel periodo molto preso da affari politici insieme al “suo patrone” [papa Paolo III, al secolo Alessandro Farnese], essendo venuto meno l’incarico di “messer Ambrosio” [Ambrogio Recalcati, segretario pontificio fino al 1538]. Infine, Colocci fa richiesta al destinatario di un codice contenente “Nypso” [probabilmente Marcus Junius Nypsus], allegando alla missiva l’elenco dei capitoli del volume già in suo possesso. Sono citati in chiusa di lettera gli Altoviti [famiglia di banchieri molto attivi a Roma in quegli anni]. |
Fonte o bibliografia |
Vittorio Fanelli, Ricerche su Angelo Colocci e sulla Roma cinquecentesca, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1979, pp. 50-51. |
Compilatore |
Del Vecchio Maria Irene |
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