Mittente Marino Giovan Battista Destinatario Campeggi Ridolfo
Data 17/6/1606 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Ravenna Luogo di arrivo Bologna
Incipit Non contenta vostra signoria illustrissima d'havermi sommamente obligato col cumulo
Contenuto e note Giovan Battista Marino scrive a Ridolfo Campeggi dopo una breve sosta a Bologna: ai "tanti et sì fatti favori" fatti dal Bolognese durante la sosta del poeta napoletano Campeggi ha voluto aggiungere alcune "cortesi lodi" espresse in un "gentilissimo et leggiadrissimo sonetto", al quale Marino non ha ancora avuto tempo di rispondere. Se ne scusa, perché teme che la sua negligenza possa escluderlo dai favori del corrispondente, cosa di cui verrebbe ovviamente a dolersi. Si professa in ogni caso "pronto et sollecito pagatore" di tutti gli onori ricevuti da Campeggi, soprattutto quando questi si compiacerà di chiedergli qualche cosa. Pur col timore di importunare il bolognese, Marino invita anche il corrispondente a comunicargli di tanto in tanto quale sia la sua salute e quali siano i "progetti de' suoi studi". Da ultimo si dice "vivo, partialissimo servitore" del bolognese, e gli bacia le mani "con profonda reverenza".
Fonte o bibliografia Bologna, Archivio di Stato, Malvezzi-Campeggi, s. III, 35/557 (anno 1606). Cfr. anche B. Fogagnolo, Quattro lettere inedite di Giovan Battista Marino a Ridolfo Campeggi, "Aevum", LX (1996), 3, p. 652, e G. Fulco, Marino, "Flavio" e il parnaso barocco nella corrispondenza del "Rugginoso", in Id., La "meravigliosa" passione. Studi sul Barocco tra letteratura ed arte, Roma, Salerno editrice, 2001, n. 4 p. 159, con edizione a pp. 179-180
Compilatore Girotto Carlo Alberto
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