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Mittente |
Picenardi Sforza |
Destinatario |
[Campeggi] [Ridolfo] |
Data |
8/3/1606 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Cremona |
Luogo di arrivo |
Bologna |
Incipit |
Son andato tardando in risponder alle lettere di vostra signoria |
Contenuto e note |
Sforza Picenardi riconosce di rispondere tardivamente alle lettere del cugino Ridolfo Campeggi: ha cercato in ogni caso di seguire quanto il corrispondente gli suggeriva "intorno alla paci di messer Giambattista", e non ha tralasciato di fare secondo quanto gli veniva proposto. Ma dal momento che in questo negozio si tratta con uno dei più "ostinati homini del mondo", gli è successo quanto già è capitato a vescovi, cardinali e altri cavalieri, "che pur ànno fatto il meddesmo ofitio"; insomma, in ragione della poca fortuna, non ha ancora potuto concludere il negozio come voleva. La cosa gli duole, tanto più che vivissimo è il suo desiderio di servire Campeggi: lo supplica anzi "di non tralasciar ocasione alcune" di valersi di lui, e assieme alla moglie Erillia bacia le mani al corrispondente e alla di lui moglie [Pantasilea]. |
Fonte o bibliografia |
Bologna, Archivio di Stato, Malvezzi-Campeggi, s. III, 34/556 (anno 1606) |
Compilatore |
Girotto Carlo Alberto |
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