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Mittente |
Menzini Benedetto |
Destinatario |
del Teglia Francesco |
Data |
23/6/1691 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Confesso il vero: io non intendo una gran parte della sua lettera, né so né per diritto né per obligo |
Contenuto e note |
Menzini confessa di non capire l'ultima lettera di del Teglia: vi si dicevano molte cose senza senzo. Per parte sua, Menzini può dire che la liberalità degli amici fiorentini è stata a dir poco striminzita. La sua non è superbia, è magnanimità: ha saputo far fronte alle avversità da solo, senza aiuto di alcuno, e nel mezzo delle tempeste ha saputo salvarsi scrivendo e componendo. Menzini non ha parte nelle bizzarrie dell'Accademia [dell'Arcadia], e desidera anzi essere grato a tutti. Invita dunque del Teglia a finirla con le scritture sibilline, e a volergli bene, anche se spesso le sue parole scendono in burla. |
Fonte o bibliografia |
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, ms. Magl. VIII 1295, cc. 44r-45v; B. Menzini, Dell'opere ... Tomo terzo, contenente le prose volgari, Firenze, Tartini e Franchi, 1731, pp. 335-336 (senza destinatario e senza data) |
Compilatore |
Girotto Carlo Alberto |
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