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Mittente |
Menzini Benedetto |
Destinatario |
del Teglia Francesco |
Data |
7/6/1691 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Non mi creda mendico in genere di scriver lettere, perch'io ne sono ricchissimo |
Contenuto e note |
Del Teglia non si spaventi della laconicità di Menzini: la sua gamma stilistica nello scriver lettere è assai ampia, e la laconicità è d'uopo quando è impegnato. La sua è forse superbia? Certo, perché qualcuno dei "pastori Accademici" lo ha chiamato "Re di Arcadia". Altra cosa, beninteso, dai "conti del 'tu quoque'" dell'antichità romana: Menzini è prete, "e un po' satirico", e sa di non poter essere sfidato a duello per quel che dice. In Arcadia si è recitato il sonetto di del Teglia, con grande applauso, e altri se ne reciteranno. Menzini sta bene: ha saldato alcuni debiti, e si sente "assai gagliardo di testa", tanto da riuscire a scrivere con qualche facilità. In un poscritto comunica che gli Arcadi hanno ascritto nella loro adunanza anche il Redi: del Teglia abbia dunque la cortesia di comunicare la cosa all'interessato. |
Fonte o bibliografia |
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, ms. Magl. VIII 1295, cc. 42r-43v |
Compilatore |
Girotto Carlo Alberto |
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