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Mittente |
Menzini Benedetto |
Destinatario |
del Teglia Francesco |
Data |
13/4/1691 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Io ho detto e dico che non mi curo né punto né poco né di essere citato |
Contenuto e note |
Menzini non si cura minimamente di non essere citato tra gli autori spogliati del 'Vocabolario' della Crusca: i curatori si comportano da "gentiluomini assai assai villani", e Menzini sa sfoderare all'occasione "unghie tanto lunghe" per difendersi nel modo più adeguato Quanto alle proprie vicende, le sole parole di consolazione giunte da molte parti non fanno altro che rinfocolare il suo disgusto. È lieto di sapere che l'abbozzo del poema inviato non dispiaccia, e aspetterà volentieri i sonetti promessi; invita infine il corrispondente a stracciare le lettere ricevute, per non serbar memoria di discorsi confidenziali. In un poscritto, invita del Teglia a comunicare i suoi saluti ad Anton Maria Salvini e a Francesco Redi. |
Fonte o bibliografia |
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, ms. Magl. VIII 1295, cc. 34r-35v |
Compilatore |
Girotto Carlo Alberto |
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