Mittente Guasco Annibale Destinatario Zucchi Bartolomeo
Data 1593 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo [Roma]
Incipit Se non fosse il Signor Marco Antonio troppo interessato
Contenuto e note Guasco, con eccessiva modestia, dichiara che gli elogi espressi dal signor Marco Antonio [Stortiglioni] nei confronti della sue lettere non sono da tenere in grande considerazione; spiega inoltre di non aver intenzione di inviare al suo corrispondente le proprie lettere per non rischiare di veder svanire la buona reputazione che, inspiegabilmente secondo il Guasco, hanno acquistato. Non c'è bisogno che Bartolomeo Zucchi lo ringrazi per l'affetto che prova nei suoi confronti, piuttosto, scrive Guasco, di ciò egli dovrebbe ringraziare Dio, il quale, donandogli virtù straordinarie, lo ha reso degno di essere amato. Aggiunge che in questa dimostrazione d'affetto fa a gara con Marco Antonio e intende, addirittura, superarlo essendo suo rivale nell'amore per lo Zucchi come lo è in Milano [dove anche Marc'Antonio Stortiglioni, di nobile famiglia alessandrina, ebbe alcuni incarichi di rappresentanza]. Promette di portare i saluti dello Zucchi al figlio Francesco [Guasco] e termina la lettera. [Questa missiva fu scritta da Guasco in risposta a quella dello Zucchi 'De la cortesia di Vostra Signoria', datata 6 novembre 1593, contenuta nel volume di 'Lettere, parte prima', Compagnia Minima, Venezia 1599, pp. 176v-177r].
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, pp. 134-135.
Compilatore Chioda Elena
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