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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
Guasco Francesco |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
S'egli è vero che l'aver compagni ne' mali |
Contenuto e note |
Guasco scrive al figlio Francesco, da poco guarito dal male del "castrone"; che si sopporti meglio una malattia quando non si è i soli a patirla è, secondo Guasco, una regola fallace. Quasi tutti i componenti della sua famiglia son stati colpiti dal suddetto malessere, il cui nome, ipotizza Guasco nella missiva, può derivare dal fatto che "incastroni sì fattamente il capo". Lo informa che la sorella [Lavinia Guasco] ha sofferto molto per questo male che l'ha colpita durante la gravidanza; si augura che Dio la protegga e, infine, dichiarandosi da poco guarito, conclude la lettera per non affaticarsi più del necessario. |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, p. 319. |
Compilatore |
Chioda Elena |
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