Mittente Guasco Annibale Destinatario de Tassis Marianna
Data Tipo data assente
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo
Incipit Io scriverei a Vostra Signoria molte volte
Contenuto e note Guasco risponde a una domanda che Marianna de Tassis gli rivolse con una lettera indirizzata a Lavinia [Guasco], ossia se si amino di più i figli o i nipoti. Guasco suppone che tale dubbio sia sorto nella sua corrispondente dal momento che, come lui, si trova ad essere madre e nonna, o forse può esser collegato all'opinione comune secondo cui le persone anziane sono più affezionate ai nipoti perché vedono in essi un prolungamento della loro vita. Tuttavia secondo Guasco l'amore per il nipote non fa che accrescere quello per il figlio da cui detto nipote discende, e viceversa; così questi due amori, scrive Guasco, si accrescono l'uno con l'altro. Non è possibile paragonare tali sentimenti e giudicare uno maggiore dell'altro; Guasco, quindi, risponde alla domanda di Marianna de Tassis scrivendole che il suo amore verso il nipote non è più grande di quello che prova per la figlia Lavinia, perché non si tratta di due amori ma di uno solo. Aggiunge poi che, se l'affetto per i nipoti fosse generalmente maggiore di quello provato per i figli, allora lui sarebbe l'eccezione alla regola, perché il suo amore per Lavinia è incomparabile. Rivolge poi alla sua destinataria, madre di Don Inigo e nonna di Don Pietro, la stessa domanda a cui lui ha tentato di dare risposta e le chiede, inoltre, se lei provi più affetto per il nipote del Guasco o per Lavinia. La saluta.
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, pp. 119-121.
Compilatore Chioda Elena
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