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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
Guasco Lavinia |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Non accade ch'io vi dica la cagione |
Contenuto e note |
Guasco inizia la lettera confessando alla figlia che, se non avesse ricevuto la sua precedente missiva, non avrebbe saputo quali parole usare per scriverle; a Lavinia, infatti, era venuto a mancare un figlio. Una simile sciagura, scrive Guasco, è toccata anche ai signori Baratti che han perso il figlio di tre anni e forse non ne avranno altri; consola Lavinia, che avrà un altro figlio e la prega di non pensare a chi ormai è defunto; se fosse possibile farlo tornare in vita Guasco sarebbe il primo a volerlo. Le comunica che stanno tutti bene e che anche la madre [Laura Bellone] si è ripresa dal periodo di malattia; infine le dà notizie di suo fratello Francesco [Guasco] e allega alla presente una sua lettera così che Lavinia possa leggerla. |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, pp. 166-167. |
Compilatore |
Chioda Elena |
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