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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Maffetto (Maffetti) Ventura (Bonaventura) |
Data |
31/7/1592 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Il pregar sempre invano è mia propria sciagura |
Contenuto e note |
Torquato Tasso scrive a Ventura (Bonaventura) Maffetto (Maffetti) pregandolo di inviargli la seconda parte delle sue rime, ancora in possesso di Giovan Battista Licino e, a detta sua, prossima alla stampa, e di mandarne una copia anche ad [Antonio] Costantini, in modo che possa mostrarla alla duchessa di Mantova [Eleonora de' Medici, dedicataria dell'opera]. Nel caso in cui, invece, la stampa di quella parte di rime dovesse rivelarsi ancora lungi dal cominciare, gli chiede di recuperare la copia che lui stesso aveva mandato a Bergamo, e di inviare proprio quella ad [Antonio] Costantini insieme alla dedica [alla duchessa di Mantova, Eleonora de' Medici]. Lo supplica di aggiornarlo sugli sviluppi della vicenda e di fare quanto in suo potere per evitare che venga privato del lavoro di tutta una vita. Esprime la speranza che, sebbene [Giovan Battista] Licino abbia tradito la loro amicizia, non si spingerà oltre questo. Racconta di aver scritto con lo stesso scopo al cavaliere Lucillo [Tasso], ma di non aver ottenuto risposta. Chiede, infine, facendo leva sull'antica amicizia tra loro e con Scipione [Gonzaga], che il destinatario si impegni nel recupero di due suoi dialoghi, '[Il Forno, overo] della Nobiltà' e '[Il Nifo overo] del Piacere', presso [Giovan Battista] Licino. Manda i suoi saluti al cavaliere [Enea] Tasso e ad Ercole [Tasso]. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Tassiana C 2 15, cc. n. n. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1412, V, pp. 115-116. |
Compilatore |
Fantacci Michela |
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