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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
Castiglione Cristoforo |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
La tardanza della lettera di Vostra Signoria non haveva con esso me bisogno d'escusatione |
Contenuto e note |
Ringrazia il conte Castiglione della lettera nella quale egli lo informa dell'alta considerazione che le sue rime han ricevuto tra alcuni letterati; tra questi Guasco nomina Curzio Gonzaga del quale ha sempre riconosciuto il valore. Ora che i suoi componimenti han ricevuto elogi da così "alti ingegni" si dice obbligato a dover anch'egli riconoscere ai suoi scritti quel valore che prima non gli aveva mai attribuito. Ringrazia poi il conte di avergli inviato il "riformato Cortegiano del fù Signor Conte Baldassarro suo avolo" [si tratta della versione riformata del 'Cortegiano' di Baldassarre Castiglione realizzata dal teologo Antonio Ciccarelli ed edita nel 1584 a Venezia per i tipi di Bernardo Basa]. A proposito delle modifiche al testo, di cui il conte gli aveva chiesto un parere, Guasco dice che l'opera può considerarsi riformata e non deformata, migliorata, ad esempio, dall'aggiunta relativa alla vita dell'autore; ricorda poi che è usanza adeguare il testo più al gusto dei lettori che non alla volontà dell'autore; rassicura il conte che la gloria del suo avo, Baldassarre Castiglione, vivrà per sempre; prega Dio che doni riposo all'anima dell'avo defunto e felicità al conte e ai suoi famigliari. |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, pp. 62-63 |
Compilatore |
Chioda Elena |
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