Mittente Guasco Annibale Destinatario Sfondrato (Sfondrati) [Paolo]
Data 1584 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Pavia] Luogo di arrivo
Incipit La dolcezza, et bontà di cotesto Prencipe mi mandarono in qua così innamorato
Contenuto e note Guasco invia al barone Sfondrato alcuni versi che ha composto ispirato dalla dolcezza e bontà del principe di Savoia prossimo alle nozze [Due canzoni del signor Annibal Guasco. L'una al serenissimo signor Carlo Emanuel, duca di Savoia. L'altra in morte dell'illustrissimo cardinal di Santa Prassede, Carlo Borromeo, arcivescouo di Milano, Bartoli, Pavia 1584. Le due canzoni furono edite lo stesso anno anche a Alessandria presso il Quinciano]; prega l’ambasciatore barone Sfrondrato di recapitarli al serenissimo accompagnandoli con parole benevole che, proprio perché dette dall’ambasciatore, avranno certamente risonanza e saranno in grado di evitare che tali versi passino inosservati. Guasco informa, inoltre, che li ha fatti trascrivere alla propria figlia di appena dieci anni, la quale chiede pure lei una grazia: che il principe conosca anche il suo nome, e non solo quello dell’autore, essendo lei, grazie al barone, destinata a trovare un posto a palazzo; Guasco si congeda pregando il barone di informarlo del giudizio che il principe esprimerà sui suoi versi. [La figlia del Guasco è Lavinia, educata dal padre e destinata alla corte di Torino come dama di Caterina d’Austria, sposa di Carlo Emanuele I di Savoia, il principe serenissimo a cui si fa riferimento nella lettera].
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, pp. 57-58
Compilatore Chioda Elena
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