Mittente Guasco Annibale Destinatario Bottrigari Ercole
Data 1598 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo
Incipit Mi haveva il Signore Spontone a richiesta di Vostra Signoria tanto spontonato
Contenuto e note Guasco informa il cavalier Botrigaro [Ercole Bottrigari] che le continue richieste del signor Spontone [Ciro] e del signor Perino [Carelli] lo han portato a rompere il giuramento fatto, quello di non comporre più alcun verso; si preoccupa per quelle amicizie che di certo si indeboliranno quando sapranno che lui, dopo aver negato loro ogni verso, ha invece acconsentito alle preghiere del suo destinatario; informa quindi il cavalier Botrigaro che ha inviato al signor Ciro Spontone i quattro sonetti [si veda la lettera di Guasco a Spontone, 'Vengono pure occasioni, che per debito', pp. 53-54] e che quest'ultimo glieli consegnerà insieme alla presente lettera. Avvisa il destinatario che ha cercato di inserire nei sonetti tutto ciò che gli era stato raccontato a proposito della patria, delle imprese e della costanza del cavaliere a cui sono dedicati; spera che egli abbia in cielo la gloria che non può più ricevere in terra; saluta. [Si tratta di versi in morte di Gian Tommaso Costanzi, vedasi i quattro sonetti funebri in Annibale Guasco, 'Opera in ottava rima, per la Natività del Signore', Alessandria, Ercole Quinciano, 1599, cc. 148v-150r].
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, pp. 56-57
Compilatore Chioda Elena
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