Mittente Guasco Annibale Destinatario Magnocavalli Annibale
Data Tipo data assente
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo
Incipit Grande argomento ritroveranno i lettori contra me stesso
Contenuto e note Guasco confessa che con la sua opera sull'anima ['Disputatio Annibalis Guaschi Patricii Alexandrini cum Raphaele Domenico Lucense Ordinis paedicatorum de animarum humanarum aequalitate, cum amplissima auctoris additione de d. Thomae in hac re sententia', Trino, Giovanni Francesco Giolito de Ferrari, 1577] credeva di esser riuscito a dimostrare l'uguaglianza delle anime umane invece, dopo aver letto i due epigrammi che il destinatario della lettera e suo fratello Ottavio [Magnocavalli] gli han inviato, non può che credere di essersi sbagliato in quanto i loro componimenti testimoniano l'eccellenza straordinaria delle loro anime. Per non contraddire uomini così eccelsi decide di tacere e non parlare delle lodi che loro han rivolto alla sua opera, si limita a confessare il suo obbligo nei confronti di coloro che, con le loro parole, hanno sicuramente allungato la vita della sua opera; ringrazia i due fratelli e si mette a loro totale disposizione sperando di poter in qualche modo ripagarli.
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, pp. 50-51
Compilatore Chioda Elena
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati