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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
[Goselini] [Giuliano] |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
[Milano] |
Incipit |
Sì come fu da me sentita infino al cuore l'ingiusta persecutione contra Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Si rallegra nell'aver saputo che finalmente la persecuzione contro il suo destinatario è terminata e che egli ha riacquisito il suo onore, notizia che Guasco attendeva come cosa certa, cosciente della bontà del suo destinatario; Guasco preannuncia al suo destinatario che, come una palla che rimbalza quando tocca il suolo, egli non solo è ritornato alla sua gloria, ma raggiungerà un grado più alto. Inoltre gli consiglia di esser soddisfatto perché questa situazione, oltre ad aver portato Sua Maestà a testimoniare la sua innocenza, gli ha procurato una perpetua lode in quanto è ora considerato tanto innocente quanto saggio; infine consideri che Dio, dopo grandi mali, concede grandi beni [Il destinatario della lettera potrebbe essere individuato in Giuliano Goselini che nel 1567 venne incarcerato per ordine di Gabriel de la Cueva duca di Alburquerque, governatore di Milano dal 1564, e scarcerato nel 1568. Se l'identificazione è corretta il riferimento a "Sua Maestà" dovrebbe ricondursi a Filippo II d'Asburgo, re di Spagna, che intervenne nel processo a favore del Goselini]. |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, p. 49 |
Compilatore |
Chioda Elena |
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