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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
Chiariti Domenico |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
[Milano] |
Incipit |
Troppo gran giunta ha fatto Vostra Signoria al bel dono dell'amistà sua |
Contenuto e note |
Guasco ringrazia il signor Chiariti della lettera e del sonetto che gli ha inviato; si compiace nel sapere, grazie al sonetto, che questo nuovo amico è amante di una donna tanto virtuosa; si ritiene, poi, fortunato che il suo destinatario gli abbia scritto per sancire un'amicizia che altrimenti avrebbe continuato ad ambire; gli invia un sonetto in risposta a quello ricevuto; il sonetto è, secondo Guasco, di poco valore ma è da apprezzare la bellezza della scrittura di sua figlia [Lavinia], una bambina di sette anni, che lo ha copiato. Comunica al Chiariti che desidera inviare questa lettera anche a [Giuliano] Goselini, artefice di questa nuova amicizia; spera ci sia presto occasione di incontrarlo a Milano per poterlo conoscere di persona [alle pp. 38-39 i due componimenti scambiati: il sonetto di Chiariti, inc. ''Guasco, onde avien che questo Sol sì chiaro'' e quello di risposta di Guasco, inc. ''Più dolce il dolce fa parer l'amaro'']. |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, pp. 36-37 |
Compilatore |
Chioda Elena |
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