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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
Goselini Giuliano |
Data |
4/1577 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Buon medico è stato Vostra Signoria et saporita medicina |
Contenuto e note |
Ringrazia il signor Goselini di avergli inviato i versi che aveva richiesto; comunica all'amico che, dopo aver ricevuto e letto i suoi componimenti, sente di esser quasi guarito; elogia le rime "leggiadrissime" del Goselini; dice di prediligere quelle scritte per la morte di una "gran Signora" [Giulia Sanseverino]; elogia la defunta e la canzone che il Goselini le ha dedicato ['Quando il candido e molle e più bel fianco', XXXII, Rime, Francesco Franceschi senese, Venezia 1588, pp. 277-280]. Gli invia una canzone sul medesimo tema scritta durante la malattia, creazione che ha partorito solo grazie alla forza derivata dalla lettura delle rime del Goselini [Giulia Sanseverino fu uccisa nel marzo 1577 dal marito Giovan Battista Borromeo; la canzone di Guasco 'Qual di Ciclope violenta mano' è contenuta nel suo 'Secondo volume delle rime', Pavia, Bartoli e Viano, 1579, pp. 89-92; per la datazione della missiva si è vista la responsiva in Giuliano Goselini, Lettere, Venezia, Paolo Megietti, 1592, cc. 72r-v, 'Due lettere ho ricevute di Vostra Signoria']. |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, Bertoni, 1603, p. 30 |
Compilatore |
Chioda Elena |
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