|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Tasso Cristoforo |
Data |
1587 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Ho avute lettere del reverendo Licino, e desiderava quelle |
Contenuto e note |
Torquato Tasso informa Cristoforo Tasso di aver ricevuto le lettere di [Giovan Battista] Licino; gradirebbe anche le sue, insieme a quelle del nipote Giovan Giacomo [Tasso], perché reputa che finché si troverà in Lombardia loro possano aiutarlo. Apprezza la proposta fatta dal Licino [di recarsi a Bergamo], perché è convinto che la “carità” della patria deve superare tutte le altre “affezioni”; e raccomanda ad Ercole [Tasso] i suoi “dialoghi e discorsi”, che desidera trovare ricopiati al suo arrivo [a Bergamo]. Spedisce la dedica della tragedia [‘Re Torrismondo’; la dedicatoria a Vincenzo Gonzaga è la lettera n. 884 dell’edizione Guasti, "La tragedia, per opinione di alcuni, è gravissimo componimento"], e comunica di aspettare “qualche buono effetto” dalle raccomandazioni richieste al cavalier [Girolamo] Solza. Infine, porge i suoi saluti al conte Giovan Domenico [Albani], al cavaliere Enea [Tasso], alle “cavaliere” [sua moglie Giulia Albani e la madre Pace de’ Grumelli] e al prevosto Albani. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 883, III, p. 246. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, c. 26r. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|