Mittente Tasso Torquato Destinatario Ardizio Curzio
Data 1582 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Ospedale di Sant'Anna (Ferrara) Luogo di arrivo Mantova
Incipit Mi spiace molto di non poter mandare a Vostra Signoria
Contenuto e note Torquato Tasso comunica a Curzio Ardizio di non potergli spedire il dialogo “del Piacer onesto” [‘Il Gonzaga, overo Del piacer onesto’] attraverso Emilio Leoni, perché, non appena sarà guarito, vi farà ancora “molte mutazioni”. Lo informa di non aver corretto nemmeno le altre prose, eccetto il dialogo ‘Il Messaggiero’, che però è “ne le mani” di Cesare d’Este: lo consegnerebbe volentieri a “questo gentiluomo” [il Leoni], qualora non partisse prima che gli venga restituito. Intanto, chiede consiglio sulla dedica: nel dialogo è lodato il principe di Mantova [Vincenzo Gonzaga], e a lui pensava di indirizzarlo [la dedicatoria de ‘Il Messaggiero’ è la lettera n. 134 dell’edizione Guasti, "Tanto Vostra Altezza è ricca d'ogni ornamento, quanto io povero di ogni protezione"]; tuttavia, non avendolo ancora spedito, potrebbe dedicarlo anche a qualcuno “del suo sangue” [della famiglia Gonzaga], che apprezzerebbe comunque tali lodi, fatte con “molta semplicità” e senza malizia. Desidererebbe discutere con l’Ardizio anche delle dediche delle altre prose, che con sincera gratitudine aveva promesso a Ferrante Gonzaga: gli accenna che ci sono altri “rispetti” da tenere in considerazione, ma aspetta che l’amico giunga a Ferrara per parlargliene di persona; del resto, per il “parentado” che c’è tra i principi [di Mantova e Ferrara], il ritorno dell’Ardizio è assicurato. Ribadisce la riconoscenza che porta a Ferrante Gonzaga, arrivando ad affermare che quasi non gli dispiacerebbe cadere “in calamità”, qualora avesse il suo sostegno per uscirne; e chiede all’amico di inoltrargli un sonetto, che Giulio [Mosti] gli consegnerà insieme a un’altra lettera. Lo informa di averne composti “molti altri”, che non spedisce per la “fatica” che gli costa l’operazione di riscrittura; infine, comunica che consegnerà al signor Giulio anche il sonetto che l'Ardizio richiede, qualora non riuscisse a spedirlo attraverso Emilio Leoni.
Fonte o bibliografia Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 206, II, pp. 197-199. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 18r-19v.
Compilatore Liguori Marianna
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