Mittente Tasso Torquato Destinatario Ardizio Curzio
Data 1582 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Ferrara Luogo di arrivo Firenze
Incipit Ebbi il piego che Vostra Signoria mandò
Contenuto e note Torquato Tasso informa Curzio Ardizio di aver ricevuto “il piego” che questo ha spedito a Giulio Mosti, contenente la canzone per la granduchessa di Toscana [Bianca Capello]; tuttavia, tale dedica non ha portato il “frutto” desiderato, poiché, sfortunatamente, la nobildonna non ha mostrato la sua “cortesia”. Ritiene che la cattiva stampa del componimento, dove si leggono molte “scorrezioni”, possa essere una delle ragioni del mancato sostegno; del resto, gli “stampatori” lo hanno sempre “mal trattato”, come i “principi” che lo hanno permesso. Ha pensato anche di lamentarsene con il senato veneziano, e con “gli altri”; ma preferisce attendere i risultati della stampa in corso, e chiede all’Ardizio di dargliene notizia. Comunica di aver inviato il sonetto per il principe di Parma [Ranuccio Farnese], ma teme che sia stato smarrito, non avendone ottenuto “copia”; e attende “qualche favore” dalla principessa di Bisignano [Giulia Orsini], che spera possa sostenerlo senza richiedere lodi in cambio, come hanno fatto “molte” [nobildonne] con cui Tasso ha “poco obligo”. Infine, si scusa con l’Ardizio per il tono adottato: sa di aver scritto con “soverchia animosità”, ma spedisce comunque la lettera in questa forma, per non trattenere a lungo “il portatore”.
Fonte o bibliografia Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 205, II, pp. 196-197. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 17v-18r.
Compilatore Liguori Marianna
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