Mittente Tasso Torquato Destinatario Ardizio Curzio
Data 1581 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Ferrara Luogo di arrivo Mantova
Incipit Al fine la mia partita è conclusa, l'andata risoluta, il viaggio deliberato
Contenuto e note Torquato Tasso informa Curzio Ardizio che il suo viaggio [per Napoli, secondo la lettera n. 171 dell'edizione Guasti, "Son passati molti giorni ch'io non ho inteso"] è ormai "deliberato", non essendogli stata negata licenza. Rimane solo "una picciola difficoltà": non possiede il denaro necessario, e chiede all'Ardizio consiglio su come procurarselo. Ha pensato di domandare cinquanta scudi alla granduchessa [di Toscana, Bianca Capello]; prima, però, vorrebbe rivolgersi al duca di Parma [Ottavio Farnese], perché spesso lo ha incoraggiato a servirsi del suo favore. Prega allora l'Ardizio di fare il "buono ufficio" di scrivere a "Sua Altezza" [il Farnese], precisando, tuttavia, di essere disposto a farlo anche da solo. Lo informa poi dell'imminente rappresentazione della sua "favola pastorale" ['Aminta']: vi ha invitato il principe di Molfetta [Ferrante Gonzaga] e gradirebbe che anche il principe Ranuccio [Farnese] o il duca di Mantova [Guglielmo Gonzaga] fossero presenti; di don Giovanni de' Medici, sfortunatamente, né lui né l'Ardizio sono "servitori", e per questo non può sperare nella sua presenza. Spedisce una seconda redazione del sonetto che gli ha già mandato, chiedendo di darli "ambeduo" [probabilmente a Ferrante Gonzaga, destinatario del sonetto inviato all'Ardizio con la lettera n. 171 citata]; inoltre, lo informa che si recherà a Mantova "con un compagno", pregandolo di supplicare "madama" [Eleonora d'Asburgo] e il "legato di Romagna" di una buona accoglienza. Porge i suoi saluti alla principessa di Bisignano [Giulia Orsini]: vorrebbe vivere "a' suoi servigi", ma non riesce nemmeno a scriverle, a causa dell'imminente rappresentazione della favola; accetta "l'offerta" dell'Ardizio e chiede di scrivere in sua raccomandazione al marchese di Carrara [Alderano Cybo] e a "donna Eleonora". Databile tra il giugno e il luglio del 1581, secondo l'edizione Guasti; nel maggio del 1582 per Solerti ['Vita di Torquato Tasso', Torino-Roma, Loescher, 1895, vol. I, p. 359].
Fonte o bibliografia Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 172, II, pp. 138-139. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 14r-14v.
Compilatore Liguori Marianna
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