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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Ardizio Curzio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Ferrara |
Luogo di arrivo |
Mantova |
Incipit |
Mi sono compiaciuto di fare in onore di Vostra Signoria un sonetto |
Contenuto e note |
Torquato Tasso spedisce a Curzio Ardizio un sonetto composto in suo onore, rotante attorno alla "similitudine d'una pianta", e uno già mandato a don Ferrante [Gonzaga], che gli chiede di recapitare. Gradisce il fatto che il principe [di Parma] Ranuccio [Farnese] lo ricordi con affetto, ma la differenza d'età gli impedisce di sperare in ciò che "Sua Eccellenza" vorrebbe. Porge i suoi saluti al medico [Giovan Battista] Cavallara, sperando che questo gli spedisca sia "ricette" che "rimedi", come l'Ardizio potrà chiedere anche a Marcello [Donati], se gli sembra più conveniente. Infine, si raccomanda al destinatario e a suo fratello [Fabio Ardizio]. Databile nel periodo di permanenza a Sant'Anna [1579-1586]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 535, II, p. 562. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, c. 8v. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
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