Mittente Tasso Torquato Destinatario Ardizio Curzio
Data 1581 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Ferrara Luogo di arrivo Mantova
Incipit Le lettere di Vostra Signoria né per lunghezza mi sono men care
Contenuto e note Torquato Tasso scrive a Curzio Ardizio comunicandogli il piacere di ricevere frequentemente sue lettere, anche quando lunghe: ha risposto immediatamente a quella, molto estesa, portatagli da Girolamo Mosti; e ha letto con piacere anche la lettera del “19 di dicembre” [1581], recapitata da Giulio Mosti. Risponde a quest’ultima e invia il “sonetto pastorale” richiesto in lode di Isabella “Pallavicina” [Isabella Pallavicini Lupi, marchesa di Soragna], a cui già il “Pallanzio” [Girolamo Pallantieri] ha dedicato la sua “Bucolica” [‘La Bucolica di Virgilio tradotta da don Girolamo Pallantieri’, stampata postuma a Bologna, Vittorio Benacci, 1603. Il sonetto spedito dal Tasso è il n. 802, ‘Calisa, chiome d’oro a l’aure estive’]. Si augura che il componimento venga apprezzato dalla “nobil signora” e da “quel gentil ingegno” [il Pallantieri], e chiede all’Ardizio di accompagnare il testo “con le sue parole”, qualora non gli sembrasse lodevole da solo. Databile tra il dicembre del 1581 e il gennaio del 1582.
Fonte o bibliografia Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 198, II, pp. 172-173. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 3v-4r.
Compilatore Liguori Marianna
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