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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
d'Este Cesare |
Data |
20/2/1586 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Ferrara |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Quantunque sia passata quella occasione |
Contenuto e note |
Torquato Tasso esprime a Cesare d’Este il dispiacere per non aver ottenuto il permesso di accompagnarlo a Firenze per le sue nozze [con Virginia de’ Medici]; tuttavia, nonostante questa “grazia maggiore” gli sia stata negata, conserva ancora la speranza in una “minore”. Lo informa, infatti, di aver scritto una lettera con cui domanda un favore “simile” a quello richiesto a lui; e lo prega di presentarla al cardinale [Ferdinando de’ Medici], in modo tale da ottenere la “sodisfazione” anche del "principe" e di tutti i suoi nuovi parenti della famiglia de’ Medici. Invia, inoltre, due sonetti, che don Cesare potrà mostrare al granduca [Francesco I de’Medici] e ai suoi fratelli; e saluta la granduchessa [di Toscana, Bianca Capello] e la sposa [Virginia de’ Medici]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 469, II, p. 495. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro I, cc. 102v-103r. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
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