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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Gonzaga Scipione |
Data |
11/1585 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Ferrara |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Io credo che Vostra Signoria illustrissima abbia già ricevuti |
Contenuto e note |
Torquato Tasso ha spedito a Scipione Gonzaga [patriarca di Gerusalemme] "duo dialoghi", che vorrebbe vedere a stampa [con ogni probabilità si tratta dei dialoghi 'Il Forno, overo de la Nobiltà' e 'De la Dignità', entrambi corretti e ristampati con le dediche al Gonzaga, che si leggono ai nn. 471, "Io composi il dialogo de la Nobiltà", e 420, "La dignità de la città vien dal principe", dell'edizione Guasti]. Spera che il Gonzaga abbia ricevuto le sue ultime lettere, in cui Tasso domanda più di quel che lui promette: ma "quell'obligo" di sostenere amici e servitori dovrebbe indurre il patriarca a favorirlo. La sua "infermità" gli ha sempre impedito di dimostrare riconoscenza, ma la libertà potrà guarirlo e permetterglielo; intanto, può spedirgli una "canzona tragica" in lode della casata Gonzaga. Infine, comunica il desiderio di rivedere Giorgio [Alario, maggiordomo del patriarca], qualora fosse ancora in Lombardia, e di essere informato "de le cose di Gerusalemme", attraverso la lettura di "Cirillo" [Cirillo di Gerusalemme, vescovo e teologo della città] |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 440, II, pp. 462-63. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro I, c. 89v. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
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