|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Licino Giovan Battista |
Data |
5/1587 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
La cortesia del signor conte Giovan Domenico |
Contenuto e note |
Torquato Tasso scrive a Giovan Battista Licino rallegrandosi della generosità del conte Giovan Domenico [Albani] e del "signor ...", poiché questi gli hanno spedito i denari di cui necessita. Sottolinea la gratitudine verso questi benefattori, a cui si aggiunge la stima per il cardinale Albano [Giovan Gerolamo Albani], per l'abate e per il "signor ..." ]. Comunica poi al Licino che il principe [di Mantova, Vincenzo Gonzaga] lo ha "quasi liberato": gli dà la possibilità di girare per Mantova con un servitore, ma non quella di viaggiare e "mutar paese", come le sue condizioni di salute richiederebbero. Si sente "frenetico" come a Ferrara, e soffre dei mali causati da "l'aria" mantovana; necessiterebbe dei "medicamenti piacevolissimi" di Alessandro da Civita, prodigioso medico incontrato nella corte del cardinale Albani. Del resto, spera che la raccomandazione di Cristoforo [Tasso] serva a ottenere dal principe "l'una o l'altra grazia" [quella della completa libertà e della guarigione]. Infine, informa il Licino di spedire la risposta al signor Gherardo Borgogni [la lettera n. 813 dell'edizione Guasti "Dopo le lodi, che altro poteva aspettar da Vostra Signoria"] e i sonetti al signor Orazio Lupi; domanda notizie del "gentiluomo spagnuolo" di cui il Licino gli scrive e richiede indietro i dialoghi, per poterli rivedere e immediatamente rispedire. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 812, III, pp. 194-196. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro I, cc. 86v-87r. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|