|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Licino Giovan Battista |
Data |
6/1586 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Ospedale di Sant'Anna (Ferrara) |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Mandai l'altro giorno a Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Torquato Tasso comunica a Giovan Battista Licino che spedirà il sonetto per il patriarca d'Alessandria [Giambattista Albani] direttamente a Roma, "per la via dritta": non lo invierà, quindi, al Licino, come ha fatto pochi giorni prima con quello in morte "della signora Calepia" [figlia del conte Giovan Paolo Calepio; si vedano le lettere del 16 giugno 1586, ai nn. 514, "Ormai devete esser per via", e 515 "Questa mattina ho mandato a Vostra Signoria il sonetto", dell'edizione Guasti]. Ribadisce, inoltre, di aver bisogno di "camicie" e "danari", che non ha chiesto al fratello [il monaco Fermo Licino] in quanto questi "non sono pensieri da frate, e posson esser da prete" [quale era Giovan Battista]. Infine, lo prega di tornare il prima possibile a occuparsi della sua liberazione. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 525, II, pp. 551-52. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro I, c. 82r. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|