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Mittente |
Guidiccioni Lelio |
Destinatario |
Manso Giovan Battista |
Data |
22/5/1625 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
[Roma] |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Già sapevo per fama quanto eccedessero le virtù di Vostra Signoria Illustrissima |
Contenuto e note |
Guidiccioni ringrazia il Manso per la grande cortesia dimostratagli con la lettera di risposta, seguita all'invio di quel suo breve componimento (un epitaffio) in ricordo del Marino. Un piccolo seme scaturito dalla commozione per la perdita del comune amico, ma dal quale il Guidiccioni non spera svilupparsi una pianta talmente grande da ricoprire il suo "sterile" terreno; e se qualche riconoscimento gliene verrà, sarà unicamente per la grata anima del Marino, adopratasi di onorarlo per il tramite del Manso. Il Guidiccioni precisa che l'epitaffio, frettolosamente spedito al signor Lancetti, richiede, a tempo debito, una revisione. Quanto al Marino, e ai suoi "mirti profani", in compassione dei quali già fu detto dal Manso "Tu sol, d'Apollo in vece, il duro caso riparar tenti", crede che il soccorso offertogli da Dio negli ultimi momenti basterà a cancellare i trascorsi errori. Ma, al contempo, per il Guidiccioni non dovrà apparire strana la decisione dell'arcivescovo Caraffa [Decio Carafa] che per le esequie scelse una cerimonia senza manifestazione pubblica. |
Fonte o bibliografia |
Clizia Carminati, Vita e morte del Cavalier Marino, Editrice Emil, Bologna, 2011, pp. 158-159 |
Compilatore |
Oronzo Massimiliano |
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