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Mittente |
Pignoria Lorenzo |
Destinatario |
Gualdo Paolo |
Data |
29/11/1607 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Padova |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Mentre io mi ricordo il Signor Marc'Antonio Valdagno |
Contenuto e note |
Pignoria porta a Gualdo i saluti di Marcantonio Valdagno, che serve Bernardino Trevisano. Risponde a domande dell'ultima lettera di Gualdo: nonostante le proteste il Mazzoleni vuole tre baiocchi; Vincenzo [Contarini] è poco soddisfatto del suo corso di retorica allo Studio e dichiara di aver dato a Gualdo l'Etimologico fino alla lettera E. Pignoria cerca la sua pietra d'alabastro, non era nella scatola proveniente da Rovigo. Ha saputo da [Marcus] Welser che i versi di Paolo Emilio [Cadamosto] si sono inseriti nella ''Vita'' di [Gian Vincenzo] Pinelli, non così per la notizia del nome del vescovo di Valenza. [Cesare] Nichesola si lamenta che Gualdo si comporti da altezzoso, ora che stampa la ''Vita''. E' arrivato a Padova il nuovo Vicario, [Muzio Carandino], Pignoria scrive di non essere soddisfatto dell'accoglienza ricevuta. Ringrazia per il libro di [Torquato] Tasso ricevuto [''Le sette giornate del mondo creato''], ne ringrazia anche [Paolo] Taeggia. Chiede a Gualdo di domandare per lui qualche moneta antica a [Lelio] Pasqualini e di avvisare [Antonio] Querenghi che presto invierà il ''Discorso dell'antro platonico o vero della circonduzione socratica'' per via dell'ambasciatore di Venezia. Risponde infine alla lettera di Gualdo del 24 novembre: accenna laconicamente a [Nicolas Claude Fabri de Peiresc], a [Marcus] Welser, a Vincenzo [Contarini], a Martino [Sandelli] e ad altri. |
Fonte o bibliografia |
Lettere d'uomini illustri, che fiorirono nel principio del secolo decimosettimo, non più stampate, Venezia, Nella stamperia Baglioni, 1744, pp. 14-16 |
Compilatore |
Ferro Roberta |
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