Mittente Benamati Guidubaldo Destinatario Aprosio Angelico
Data 6/10/1645 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Gubbio Luogo di arrivo Venezia
Incipit Vostra Paternità mi havrà sin qui creduto, o morto, o discortese
Contenuto e note Benamati, da poco uscito dalla convalescenza dopo una fastidiosa malattia, si scusa di non aver per tempo ringraziato l’Aprosio che gli aveva trovato un’opportunità di stampare il suo poema ‘La vittoria navale’ con uno stampatore suo amico; ora, però, Benamati ha trovato da sé migliori condizioni per la stampa di quel libro in Bologna [presso Giacomo Monti], e l’Aprosio potrà darne giustificazione richiamando quel decreto della Serenissima che proibiva la stampa di opere “contro il Turco”. Poiché Benamati stampa a tutte sue spese, si rimette all’Aprosio che gli trovi un qualche libraio veneziano disposto ad acquisire duecento copie dell’opera stampata ad un prezzo che l’Aprosio stesso giudicherà equo. Gli chiede ancora di interessarsi per la stampa della sua ‘Penna lirica’ che va per le lunghe. Senta di nuovo, per questo, non solo il sig. Giovan Francesco Loredano ma magari anche Pietro Michiele nobile veneto. A quest’ultimo, se del caso, scriverà lo stesso Benamati, ma vorrebbe sapere prima dall’Aprosio le precise generalità del Michiele.
Fonte o bibliografia M. Slawinski, Gli affanni della letteratura nella corrispondenza di Guidubaldo Benamati ad Angelico Aprosio (1629-1652), “Aprosiana”, Nuova Serie, anno X, 2002, p. 64 (lettera XXXIII)
Compilatore Giulietti Renato
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