Mittente Benamati Guidubaldo Destinatario Aprosio Angelico
Data 12/10/1640 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Gubbio Luogo di arrivo Venezia
Incipit La lettera che Vostra Paternità dice havermi scritta, con l'accusarmi la ricevuta
Contenuto e note Benamati non ha ricevuto la lettera dell’Aprosio in cui questi aveva accusato ricevuta della ‘Selva del Sole’ e della Difesa del Preti speditegli dallo stesso Benamati. Ricorda ancora all’Aprosio di fare copia della Difesa e di rimandargli l’originale e lo autorizza a dare a Pier Francesco Minozzi una copia della sua ‘Pastorella d’Etna’. Del Minozzi leggerà con piacere il libro [forse l’'Ode all’eminentissimo Prencipe Cardinal Antonio Barberino, Roma, Landini, 1640] quando gli sarà pervenuto. Intanto s’aspetta che il suo corrispondente gli negozi con favore uno scambio di suoi (del Benamati) libri con il libraio veneziano Cristoforo Tommasini. Benamati pensa di non accettare il consiglio che l’Aprosio gli ha dato, di far stampare cioè ‘La penna lirica’ in 12° (sarà il sig. Giovan Francesco Loredano a decidere su questa) e di fare le altre sue opere “di poco volume”: pensa infatti che la bellezza “non può haver luogo nelle cose picciole”. Il Loredano gli ha scritto che sono maturi i tempi per la stampa della 'Penna', dal Benamati tanto attesa, e del “poema heroico” benamatiano intitolato ‘La battaglia navale’. In chiusura, saluta il suo corrispondente insieme al Minozzi.
Fonte o bibliografia M. Slawinski, Gli affanni della letteratura nella corrispondenza di Guidubaldo Benamati ad Angelico Aprosio (1629-1652), “Aprosiana”, Nuova Serie, anno X, 2002, p. 55 (lettera XXIV)
Compilatore Giulietti Renato
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