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Mittente |
Benamati Guidubaldo |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
24/8/1640 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Gubbio |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Dopo che consegnai La Selva del Sole |
Contenuto e note |
In questa lettera, dopo aver già mandato all’Aprosio la sua ‘Selva del Sole’ e la sua Risposta per Messer Fagiano (cioè la Difesa del Preti), Benamati inserisce in un foglio a parte un sonetto, che nel frattempo gli è venuto di fare per e sull’Aprosio (incipit: “Aprosio, io t’amo; e se d’amore in segno”), da dare a Giovan Francesco Loredano che a sua volta lo inserisca nella ‘Penna lirica’ benamatiana la cui stampa sta curando. Benamati aggiunge che nella Difesa del Preti non ha inserito il testo censorio di Messer Fagiano (Nicola Villani) e che dunque potrà aggiungerlo l’Aprosio stesso quando pubblicherà un eventuale libro che accoglierà la Difesa. |
Fonte o bibliografia |
M. Slawinski, Gli affanni della letteratura nella corrispondenza di Guidubaldo Benamati ad Angelico Aprosio (1629-1652), “Aprosiana”, Nuova Serie, anno X, 2002, pp. 53-54 (lettera XXII) |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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