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Mittente |
Benamati Guidubaldo |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
17/12/1636 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Gubbio |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Solo la Felice Memoria del Duca d'Urbino hebbe licenza |
Contenuto e note |
All’Aprosio che evidentemente gli ha chiesto informazioni circa la possibilità di ottenere “licenza dalla Sacra Congregazione di poter tener tutti i libri proibiti non contenenti heresie” Benamati risponde che tale privilegio - che non riescono oggi ad avere nemmeno i cardinali – solo era riuscito ad ottenere il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere († 1631). Una licenza, invece, per ripubblicare l’‘Adone’ del Marino emendato sarebbe più facile da ottenere, ma questa iniziativa a suo parere riuscirebbe soggetta a giudizi discordi. Se l’Aprosio pur tuttavia perseguisse questo intento, il Benamati scriverebbe a Roma “al compagno del maestro di Sacro Palazzo” (forse Raffaello Visconti, ‘compagno’ di Niccolò Riccardi maestro dal 1629 al 1639) con il quale l’eugubino ha buona consuetudine. |
Fonte o bibliografia |
M. Slawinski, Gli affanni della letteratura nella corrispondenza di Guidubaldo Benamati ad Angelico Aprosio (1629-1652), “Aprosiana”, Nuova Serie, anno X, 2002, p. 50 (lettera XVIII) |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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