Mittente Tasso Torquato Destinatario Tasso Cornelia
Data 14/2/1581 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Ospedale di Sant'Anna (Ferrara) Luogo di arrivo Sorrento
Incipit Io non credo che ci sia altro impedimento a la mia libertà
Contenuto e note Torquato Tasso comunica alla sorella Cornelia Tasso di essere pronto a prendere “ogni medicamento” che possa dimostrare al duca di Ferrara [Alfonso II d’Este] di non “incorrere in niuna pazzia”; rifiuterebbe solo la cura “de l’acqua”, come ha fatto già in casa del duca. Lamenta di non avere nessuno che lo accudisca, eccetto il “fattor Loccarini” [così si legge nel codice. Guasti, che trae la lettera dalla stampa del Capurro (‘Lettere di Torquato Tasso’, Pisa, Niccolò Capurro, 1825-27, vol. V, n. 59, pp. 71-73), emenda il nome in “Coccapani”], suo figlio Ercole e Alessandro Malatesta; desidera che il conte Ercole Tassoni lo visiti più spesso, anche per condurre le trattative per la sua libertà. Informa Cornelia di essersi rivolto anche ad un figlio della sorella di loro padre [Benedetto Spilimbergo, figlio di Lucia Tasso], trasferitosi a Venezia; tuttavia, non ha ancora ricevuto risposta, e esprime il dubbio che le lettere non siano giunte a destinazione. Ha scelto di scrivere a questo cugino perché egli gode di autorevoli relazioni: possiede dei parenti “ne’ confini de la Germania”, tra cui un “dottore” che era a Ferrara con l’ambasciatore dell’arciduca Carlo [Carlo II d’Asburgo, arciduca d’Austria]; inoltre, egli è in rapporti con il duca di Baviera, cognato del duca [Alfonso II], la figura ideale per “trattar” della libertà, come sono anche il duca di Savoia [Carlo Emanuele I di Savoia] e il granduca di Toscana [Francesco I de’ Medici]. Cornelia, da parte sua, potrebbe rivolgersi solo al cardinale Albano [Giovan Gerolamo Albani] o a Scipione Gonzaga: tra i signori del regno [di Napoli], infatti, non c’è nessuno in rapporti significativi con il duca di Ferrara, eccetto il marchese di Pescara [Alfonso Felice d’Avalos] e il principe di Bisignano; tuttavia, preferisce non scrivere a questi ultimi, lasciando alla sorella la decisione. La informa poi che a Ferrara c’è il principe di “Geneve” [Carlo Emanuele di Savoia-Nemours, principe di Ginevra], figlio di una sorella del duca [Anna d’Este], prima sposata con il duca di Ghisa [Francesco I di Lorena, duca di Guisa] e poi con quello di “Nemors” [Giacomo di Savoia-Nemours]; riflette sulla “lite” tra queste due nobili casate, che dovrà risolvere l’imperatore [Rodolfo II d’Asburgo]. Conclude spiegandole i motivi per cui le ha dato queste informazioni “così minutamente”, legati alla volontà di darle notizia delle amicizie e delle “dipendenze” che intrattiene a Ferrara; infine, le comunica di inviare la sua risposta al fattore, e saluta suo marito [Giovanni Ferrante Spasiano] e i suoi figli. La lettera presenta varianti sostanziali nel codice MAB 34. Tra le più significative, c’è la specificazione che il duca di Baviera è anche cognato del duca di Mantova [Guglielmo Gonzaga], che è a sua volta suocero del duca di Ferrara [Alfonso II d’Este ha sposato la figlia del Gonzaga, Margherita]. Varia considerevolmente anche la parte finale, poiché nel codice il Tasso saluta la sorella comunicandole di non mandare "alcun de suoi parenti" da lui, e ricordandole che il signor "Antonin Guardato" si è offerto di andare a visitarlo.
Fonte o bibliografia Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Ms. MAB 34, cc. 226v-227r. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 146, II, pp. 105-107.
Compilatore Liguori Marianna
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