Mittente Tasso Torquato Destinatario Cataneo Maurizio
Data 1/12/1578 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Torino Luogo di arrivo Roma
Incipit La lettera di Vostra Signoria m'è stata cara molto per se stessa, e carissima
Contenuto e note Torquato Tasso replica ad una lettera di Maurizio Cataneo, preziosa per se stessa, ma soprattutto perché portatrice di speranza in una risposta del cardinale [Giovan Gerolamo] Albani [probabilmente alla sua lettera datata 1 dicembre 1578, che inizia "Quanto avrò maggiore speranza de la protezione di Vostra Signoria illustrissima", num. 113 dell'edizione Guasti], cosa che significherebbe per lui possibilità di recuperare una condizione di normalità, dalla quale ammette di essere escluso a causa di sue colpe, ma anche della fortuna avversa e della malignità degli uomini. Confessa che, sebbene sia disposto ad accogliere qualsiasi tipo di provvedimento da parte del cardinale [Giovan Gerolamo] Albani, preferirebbe che si impegnasse ad intercedere per lui presso il duca di Ferrara [Alfonso II d'Este], per la restituzione di alcuni suoi beni, tra cui libri e scritture, e per la concessione di un aiuto economico di circa cento scudi, così da permettergli di condurre una vita dignitosa presso il marchese [Filippo d'Este]. Afferma di essere grato al cardinale Albani per aver ottenuto per lui il perdono dei cardinali [Ferdinando] de' Medici e [Filippo] d'Este, nonostante non abbia ancora chiari i motivi che li hanno spinti ad offendersi: avanza alcune ipotesi e confida al destinatario che sarebbe felice di ricevere da [Ferdinando] de' Medici qualche dimostrazione del recuperato affetto nei suoi confronti. Esprime la sua devozione all'abate [Giovan Battista] Albani e a Scipione Gonzaga. Invia al destinatario il dialogo '[Il Forno, overo] de la Nobiltà', come dimostrazione dell'integrità del suo "intelletto" per ciò che riguarda la produzione letteraria. Racconta della sua intenzione di raggiungere Ferrara, poi abbandonata per paura di non ricevere la risposta di [Giovan Gerolamo] Albani, e del suo riguardo nei confronti del duca [Emanuele Filiberto] di Savoia. Mandando i suoi saluti, augura al cardinale [Giovan Gerolamo] Albani di accedere al soglio pontificio. [Il ms. MAB 34 porta l'aggiunta di una sezione di testo rispetto all'edizione Guasti e a tutte le sue fonti, in cui il Tasso rimarca la sua condizione di povertà presso Filippo d'Este. Assente anche, in Guasti, un inciso: "et che ovunque possa sarei suo divotiss.mo", riferito al duca Emanuele Filiberto di Savoia].
Fonte o bibliografia Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Ms. MAB 34, cc. 141v-142r. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 114, I, pp. 294-296.
Compilatore Fantacci Michela
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