|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Mittente |
Ceva Tommaso |
Destinatario |
Magliabechi Antonio |
Data |
20/5/1705 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
[Firenze] |
Incipit |
Quando mai il mio Signor Antonio fosse meco in collera |
Contenuto e note |
Ceva si scusa con Magliabechi per non avergli scritto negli ultimi tempi. Per "chieder pace" gli spedisce i "componimenti italiani" di [Giovan Battista] Pastorini: si tratta delle traduzioni di due "idillietti" di Ceva contenuti nelle sue 'Selve' ['Sylvae', Milano, Malatesta, 1699] e di un componimento in latino del Padre [Francesco Antonio] Massola, definito "vecchio ottogenario". Se tutto ciò non bastasse a ricomporre l'amicizia, Ceva gli invierà la sua "Fisica in versi latini, mista di moderno e d'antico" [probabile allusione al poema in esametri latini 'Philosophia novo-antiqua', stampato per la prima volta a Milano nel 1704]. |
Fonte o bibliografia |
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, ms. Magl. VIII 620, num. 35 |
Compilatore |
Riga Pietro Giulio |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|