Mittente Michiele Pietro Destinatario Aprosio Angelico
Data 24/7/1649 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Questa settimana ho ricevuto per via della bolla
Contenuto e note Avendo ricevuto due lettere dell'Aprosio del 10 e 17 luglio, Michiele risponde a entrambe con la presente. [Giovan Francesco] Loredano vuole che "Babba" [Francesco Baba] consegni a Michiele la 'Talpa plagiaria' dell'Aprosio, affinché si impegni in ogni modo per procurarne la stampa. Loredano è però pentito per non avere il tempo di occuparsi direttamente della questione, citando in proposito la battuta di Dafne a Silvia nell''Aminta' [di Torquato Tasso]: "il pentirsi da sezzo nulla giova" [atto I, scena I]. Michiele ha consegnato a [Carlo] Ridolfi il poema ['Del Guidon selvaggio', Venezia, Fascina, 1640] destinato all'Aprosio e ha individuato "alcuni errori" nella 'Benda [di Cupido', Venezia, Guerigli, 1648]. Non gli occorrre 'L'Italia afflitta' [in realtà intitolata 'Che la virtù s'invigorisce ne' travagli, e che non s'arriva alla gloria se non per la via della fatica'] di [Fulvio] Testi, essendo di facile reperibilità, stampata spesso in diversi formati: in quarto, in ottavo e in dodicesimo. Michiele invita però l'Aprosio a recuperare per proprio conto una copia degli 'Amori di Pantea' [poema inedito, su cui cfr. A. Belloni, Gli amori di Pantea. Due canti sconosciuti in ottava rima di Fulvio Testi, "Il propugnatore", II, 1889, 2, pp. 406-441] del Testi. [Leonardo] Querini (Quirini) e [Agostino] Fusconi omaggiano l'Aprosio.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.21
Compilatore Riga Pietro Giulio
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