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Mittente |
Michiele Pietro |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
14/11/1648 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Havendo hoggi da scriver molte lettere cominciai per tempo |
Contenuto e note |
Dovendo scrivere molte lettere, Michiele ha cominciato per tempo il dispaccio "nella Cancelleria Ducale per esser vicino alla Bolla" [ufficio della bolla]. Il "Comandadore di Colli" gli ha consegnato le lettere dell'Aprosio del giorno sette del corrente mese, alle quali pensava di non rispondere prima di aver appreso il "particolare dell'opera" di Tommaso Oderico; a questo proposito Michiele afferma che lo stampatore [Gasparo] Emanuel Fascina, rimasto nella bottega di [Pietro] Turrini, sarebbe disposto a stampare il "libro" dell'Oderico ['Aristarco cattolico'], potendo poi ricavarne le licenze; l'Oderico e l'Aprosio potranno così essere serviti, "purché da' superiori non si habbia oppositione". Michiele ringrazia l'Aprosio per una "figura" perché di "buon taglio". [Giovan Francesco] Loredano non prova più sdegno verso l'Aprosio, mentre [Leonardo] Querini (Quirini) e [Agostino] Fusconi riveriscono l'Aprosio, il quale riceverà presto lettere da Scipione [Errico]. [Michelangelo] Torcigliani è visto di rado da Michiele, che lo critica perché spreca le sue virtù nell'ozio. [Benedetto] Mariotti è partito da Venezia alcuni mesi or sono. Saluti a [Giuliano o Tommaso] Spinola, [Tobia] Pallavicino e [Tommaso] Oderico. Nel post scriptum Michiele ringrazia Aprosio e Pallavicino per il "compimento dell''Amedeide'" [di Gabriello Chiabrera; Genova, Pavoni, 1620]. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.21 |
Compilatore |
Riga Pietro Giulio |
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