Mittente Michiele Pietro Destinatario Aprosio Angelico
Data 7/11/1648 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Le gratie che mi verranno dall'Illustrissimo Pallavicino
Contenuto e note Non occorre che Aprosio solleciti ancora [Tobia] Pallavicino a inviare la novella [destinata alle 'Cento novelle amorose dei Signori Accademici Incogniti', Venezia, Guerigli, 1651] promessa a Michiele, al quale è stata recapitata "metà dell''Amedeide' di [Gabriello Chiabrera] e l''Arte di amare' [di Lodovico Dolce; di questa traduzione dell''Ars amatoria' di Ovidio, che le fonti indicano composta di tre libri in ottave, ho individuato un esemplare manoscritto nell'Archivio Widmann Rezzonico, Busta Misc. 1, num. 5]; [Niccolò] Crasso non è ancora ritornato dal soggiorno in villa mentre la "lettera per Treviso" è stata inviata. Spedirà all'Aprosio una copia dell''Ibraim [deposto'] di [Scipione] Herrico (Errico), "ma sarà cosa d'un foglio" [si tratta infatti di un breve poemetto edito all'interno di una riedizione della 'Babilonia distrutta', Messina, Mattei, 1653]; per la stampa della 'Benda di Cupido' [Venezia, Guerigli, 1648] manca ancora un "mezzo foglio", ragione per cui Michiele si sfoga: "Il Gueriglio [Paolo Guerigli] ha i suoi humori et io un giorno haverò i miei, e forse con suo pentimento". Non ha incontrato Agostino [Fusconi] e [Leonardo] Querini (Quirini); il primo non si applica a nulla fuorché ai suoi "dilettevoli studi" mentre il secondo ha incaricato [Michelangelo] Torcigliani di dare alle stampe i 'Vezzi d'Erato' [Venezia, Hertz, 1649, con dedica al Torcigliani].
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.21
Compilatore Riga Pietro Giulio
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