Mittente Michiele Pietro Destinatario Aprosio Angelico
Data 6/2/1648 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Se mi fosse stato imposto per penitenza
Contenuto e note Michiele ammette di dover fare penitenza perché non ha letto il libro che Aprosio gli spedì per consegnarlo a [Scipione] Herrico (Errico). Non è riuscito andare oltre le prime due carte, perché sorpreso dalle "scempietà" e dalla "sciocchezza" in esso contenute. Dirà a Scipione [Errico] (Errico) quanto l'Aprosio desidera, salutando per suo conto l'autore del 'Tullio [moderno, overo Idea dell'eloquenza sublime', Venezia, Leni, 1648; opera di Francisco Fabro Bremundán, italianizzato in Francesco Fabro de' Bremondani]. Attende con ansiosa impazienza la "novella" promessagli [cfr. lettera del 30 gennaio 1648].
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.21
Compilatore Riga Pietro Giulio
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