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Mittente |
Michiele Pietro |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
29/5/1643 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Castello di [Pieve di] Cadore |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
In Pieve non v'è altra carta che il foglio |
Contenuto e note |
Michiele si rammarica perché a Pieve [di Cadore] non trova carta, eccetto quella con cui verga le missive all'Aprosio. Chiede al corrispondente di ringraziare il Conte [Maiolino] Bisaccioni per le novelle inviategli ['La nave overo novelle amorose e politiche', Venezia, Vecellio e Leni, 1643], riferendogli che alcune di esse sono "belle et ingegnose" a paragone di quelle antiche e moderne. Invia all'Aprosio il frontespizio del "poema boscareccio" ['Favole boscherecce', Venezia, Guerigli, 1643], la cui stampa è attesa con impazienza, nonché alcune composizioni per i "disegni del Rusca [Francesco Ruschi] e del Ridolfi [Carlo]". Quanto a Scipione Errico, che lo menziona nel suo "Poema di Parnaso" ['Le guerre di Parnaso', Venezia, Leni e Vecellio, 1643; ed. moderna a cura di G. Rizzo, Lecce, Argo, 2004], pronuncia parole di stima. Si rammarica del "danno e travagli de' poveri stampatori e librai". L'incarico da predicatore di Padre [Niccolò] Campiglia sarà presto procurato. Manda saluti a Monsignor [Toldo] Costantini e afferma che Aprosio dovrà riferire a [Giovan Francesco] Loredano che "i rulli e le chiavi" sono stati consegnati a Giovanni Naudei. Alessandro Bernabò gli ha riferito che [Giovan Battista di] Settimo è vivo. Cita e saluta una serie di personaggi: [Agostino] Fusconi, [Michelangelo] Torcigliani, [Leonardo] Querini (Quirini), [Giovanni] Dandoli (Dandolo). Chiede all'Aprosio di inviargli "tre o quattro cedri e qualche libro novo". |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.21 |
Compilatore |
Riga Pietro Giulio |
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