Contenuto e note |
Benché abbia scritto una lettera a Nicolò Bertini, Michiele non ha ricevuto da questi risposta. Esorta l'Aprosio, qualora si trovasse a Venezia, a recarsi a casa propria per contattare Matteo Longiani, domandandogli quando crede di recarsi in Pieve di Cadore con le sue "robbe". Invita poi a farsi servire dal Longiani per tutto ciò che gli occorrerà, "o di libri o di altro". Spera che Aprosio accetti l'invito di trascorrere il Carnevale con lui, portando con sé un rimario utile alla composizione del proprio romanzo ['Del Guidon selvaggio', Venezia, Fascina, 1649]. Si rammarica del fatto che Aprosio l'abbia creduto morto e afferma di avere necessità di una copia dell''Orlando Innamorato' di [Matteo Maria] Boiardo. |