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Mittente |
Bonomi Giovanni Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
4/12/1662 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Ventimiglia |
Incipit |
Ricevo in un punto due lettere di Vostra Paternità Molto Reverenda |
Contenuto e note |
Bonomi ha ricevuto congiuntamente due lettere dell'Aprosio. Si compiace che siano giunte nelle mani del corrispondente le proprie "operette". Gli ha scritto Antonio Muscettola, le cui rime sono "nell'ufficio delle poste di Roma". Bonomi ringrazia Aprosio per averlo citato ed elogiato nella sua 'Grillaia' [Napoli, de Bonis, 1668; cfr. lettera del 10 novembre 1662] e spera, attraverso la mediazione di Muscettola, di ricevere un "paio di sonetti" da Giuseppe Battista e [Lorenzo] Crasso, reputati "ingegni veramente divini". Esorta l'Aprosio a non preoccuparsi per la questione dei libri richiesti a [Sebastiano] Combi e [Giovanni] La Noù (tipografi veneziani). Richiede nuovamente una lettera "erudita" dell'Aprosio circa le proprie opere, in particolare il 'Chiron [Achillis, sive navarchus humanae vitae. Emblemata moralia', Bologna, Dozza, 1661], poiché intende collocarla in testa a una propria "capricciosa invenzione". Nonostante la mano ferita, riferisce, nel poscritto, di aver scritto la lettera di suo pugno. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Univeristaria, ms. E.VI.12, Bonomi Giovanni Francesco |
Compilatore |
Riga Pietro Giulio |
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