Mittente Costalta Giuseppe Destinatario Magliabechi Antonio
Data 2/7/1673 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Arezzo Luogo di arrivo [Firenze]
Incipit Alla fine, quel che temeva è succeduto
Contenuto e note "Nel ritorno di villa", ha ricevuto una missiva di Magliabechi. Concorda con il suo parere, ossia che certe "lettere [quelle di cui anche in altra precedente missiva del 17 novembre 1672, e cioè le 'Lettere italiane di fra Paolo Sarpi', pubblicate da Gregorio Leti con data di stampa Verona (ma Ginevra) 1673] non sieno di fra Paulo [Sarpi]", bensì "di qualche heretico", peraltro di "poco cervello", nella misura in cui getta discredito sulla "historia di fra Paulo [Paolo Sarpi, 'Historia del concilio tridentino', prima ed. Londra, Bill, 1619], che [invece] gli heretici esaltano". Ha visto anche il giudizio che Magliabechi esprime "d'altri [non meglio specificati] autori", per il quale ringrazia. Avvisa poi che, "alla fine, quel che temeva [cfr. con lettera del 27 dicembre 1672] è succeduto": il mese prima, infatti, è morto Francesco Levera, "huomo di grande ingegno in materia di astronomia", il cui calcolo della "grandezza dell'anno", come pari a 365 giorni, 5 ore e 48 minuti, "lo farà immortale appresso i letterati". I suoi molti scritti sono presso la regina [Cristina] di Svezia, ma molto probabilmente risulteranno inservibili, "essendo di carattere inintelligibile".
Fonte o bibliografia Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl.VIII.588, f. 18r, ed. in Luca Ceriotti, Giuseppe Costalta corrispondente di Caramuel e di Magliabechi, "Bollettino storico piacentino", CIX, 2014, pp. 133-134
Compilatore Ceriotti Luca
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