|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Campi Pietro Maria |
Destinatario |
Sgualdi Vincenzo |
Data |
27/7/1630 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Arezzo |
Incipit |
Mi rincresce di non aver potuto operare cosa alcuna |
Contenuto e note |
Si duole di non avere potuto essere utile [in merito alla questione giuridica di cui in lettere del 5, 15, 29 giugno e 6 luglio 1630] né al monastero [delle SS. Flora e Lucilla di Arezzo], né specialmente a Sgualdi stesso, di cui è così tanto debitore. Lamenta quanto sia difficile mantenere corrispondenza con Piacenza. Per un po' ci è riuscito, attraverso alcuni amici e per la via di Genova, poi più nulla. Altre lettere ha mandato "nel piego del signor cavaliere [Alfonso] Carandini [residente del duca Farnese in Roma]", ma non sa se siano giunte a destinazione. Se è vero, come a Roma si vocifera, che "penetrato là sia il contagio", la situazione si farà ancor più ostica per Campi, che già da tempo non riceve il denaro di cui abbisogna né dalla comunità di Piacenza, né dai propri parenti. |
Fonte o bibliografia |
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, Pallastrelli 83, f. 397r, ed. in Luca Ceriotti, "Mi favorisca in tutto questo del suo parere": lettere di Pietro Maria Campi a Vincenzo Sgualdi, "Bollettino storico piacentino", CVII, 2012, p. 234 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|