Mittente Minozzi Pier Francesco Destinatario Aprosio Angelico
Data 25/8/1632 Tipo data effettiva
Luogo di partenza [Monte San Savino] Luogo di arrivo [Monte San Savino]
Incipit I libri chiestimi dalla Vostra Paternità Molto Reverenda che con questa le mando, sono simbolo
Contenuto e note Minozzi scrive "di casa" al padre Aprosio per favorirlo del prestito di alcuni libri che gli manda insieme a questa lettera e a un fiaschetto di vino. Il primo libro, ovvero gli 'Enigmi' di Simposio (o Sinfosio) e relativo riferimento a Gioseffo Castalione [Giuseppe Castiglione, Variae Lectiones et opuscola, Roma, 1594], è inteso a soddisfare la ricerca della fonte ove si dice che "le tigri son generate dal vento"; l’altro libro, gli 'Amori di Leucippe e Clitofonte' di Achille Tazio gli servirà invece per dimostrare (“riprovando gli scherni dello Stigliani”) che l’uva acerba se messa in una tazza col vino diviene matura. Il Minozzi aggiunge inoltre di par suo altre fonti utili a quello scopo, sempre sulla tigre, ovvero: un altro enigma di Giovanni (sic) Reusnero [forse Nikolas Reusner, Aenigmatographia, Francoforte, 1602?] che l’Aprosio potrebbe usare per le sue difese dell’'Adone', poi Claudiano, quindi la 'Polymathia' di Giovanni Wower (Johann Wowern) ed Oppiano. A proposito di Amore come figlio di Zefiro cita i poeti Alceo e Alcmeone e, a proposito delle favole poetiche, richiama l’episodio delle cavalle (ingravidate dal vento Borea) in Omero [Iliade, XX, 223]. [La lettera venne pubblicata dall'Aprosio stesso nella sua 'Biblioteca Aprosiana', Bologna, Manolessi, 1673, p. 92]
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, ms. E.VI.3, Minozzi Pier Francesco
Compilatore Giulietti Renato
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